L’acronimo PNL sta per Programmazione Neuro-Linguistica. Si tratta di un lavoro volto a sviluppare nella persona l’attitudine diretta al successo e al benessere, con l’aiuto di specifici strumenti. Il termine Programmazione si riferisce all’idea secondo cui la mente umana funziona come un computer. Disponiamo di programmi appresi durante l’infanzia, che ci permettono di gestire le informazioni e di farne esperienza. Un esempio di programma è la parola, motivo per cui a ciascuna parola ognuno di noi associa immagini, pensieri, ricordi diversi e personali. Altro programma fondamentale è la credenza; l’insieme delle credenze orienta la nostra vita in una direzione piuttosto che in un’altra; le credenze non sono programmi neutri ma godono di carattere positivo o negativo. Per intenderci, se io penso “non posso farlo, non ne sono capace“, tale credenza tenderà a limitarmi nella vita e nel raggiungimento dei miei obiettivi; se invece penso “posso farlo, ne ho diritto“, mi si apriranno davanti infinite possibilità. Tra gli altri programmi, compare uno di estrema importanza e presenza nella nostra quotidianità: il ponte immaginario che va dallo stato attuale allo stato desiderato. Ogni qualvolta ci troviamo a dover fare qualcosa, che sia andare al supermercato o ad un colloquio di lavoro, ci muoviamo da uno stato attuale e presente, ad uno stato a cui aspiriamo e quindi desiderato, come avere il frigorifero bello pieno o ottenere un posto di lavoro. In altri termini partiamo da un punto e vogliamo arrivare ad un altro che ci sembra invitante e sicuramente migliore del precedente. La PNL chiama questo passaggio “ponte del tempo” e per attraversarlo è necessario utilizzare risorse materiali, emotive e motivazionali. A pensarci bene, ogni cambiamento richiede un salto che va dal punto di partenza alla meta, ma accade spesso che la persona si sente nel mezzo di due polarità: una che desidera il cambiamento e l’altra che non lo vuole; da un lato il Rischio di non sapere a cosa si va incontro, dall’altro la Sicurezza della cosiddetta zona comfort, che poi tanto confortevole non è. Diventa così necessario mettere d’accordo le due parti, farle incontrare alla ricerca di un equilibrio, processo che in Gestalt si attua con la tecnica della sedia vuota.
Il termine Neuro si riferisce all’interesse della PNL per l’attività cerebrale: milioni di connessioni neurali di cui siamo coscienti solo per il 5%. La maggior parte delle funzioni che agiamo sono del tutto inconsce ed è per questo che la parte incosciente della nostra vita risulta di gran lunga più interessante di quella conscia. Anche se il cervello se ne sta lì chiuso in una scatola al buio, si serve dell’aiuto dei cinque sensi (vista, udito, olfatto, gusto e tatto) e della capacità di sentirsi e vivere emozioni straordinarie. Ma i sensi ci permettono di percepire la realtà interamente? No, ne percepiamo solo una parte. Il nostro cervello funziona seguendo un principio: se c’è qualcosa che non vedo allora non esiste. Eppure la scienza ci insegna che esistono elementi della realtà che non possiamo vedere come i raggi x o la radioattività, ma che di fatto esistono. Questo discorso apre un capitolo importante nell’esperienza dell’individuo ovvero che ciascuno di noi interpreta la realtà solo in parte seguendo la propria “mappa”, fatta di idee, valori, principi, convinzioni che non sempre sono condivise da altri. La mappa rappresenta una serie di ipotesi assolutamente confutabili. La PNL così come la psicoterapia, permettono di mettere in dubbio la propria mappa e cominciare a vedere le cose diversamente; fatti, eventi e vissuti che ci portiamo dentro e che condizionano la nostra esistenza ma che forse necessitano di nuovi punti di vista. La mappa deriva dalla cultura, dall’ambiente e dalla famiglia di appartenenza e ottenere permessi che ci sono stati vietati può rappresentare l’unica possibilità che abbiamo di vivere diversamente, di far spazio a nuovi saperi, nuove opportunità, nuove mappe.
Il termine Linguistica fa riferimento alla comunicazione. Siamo essere sociali, nasciamo e viviamo attraverso il continuo scambio di messaggi verbali e non. Attiviamo la comunicazione anche con noi stessi attraverso il dialogo interiore e la riflessione su ciò che sentiamo e pensiamo. Non si può non comunicare e di conseguenza anche la comunicazione è parte integrante della persona.
Uno degli strumenti utilizzati in PNL è l’Ecologia di vita, un prospetto che permette di individuare quali ambiti della nostra vita fluiscono e quali generano frustrazione e insoddisfazione. Il potere dell’Ecologia di vita è nella possibilità di focalizzarsi anche su ciò che va bene, individuare le risorse messe in gioco e canalizzare quelle stesse qualità nella direzione degli ambiti incompleti e per nulla piacevoli. Poter osservare insieme cosa va e cosa non va nella vita, crea fiducia, stimola la persona a cambiare e a muoversi nella direzione desiderata. Ci concentriamo troppo spesso sugli aspetti negativi a discapito di quelli che invece danno energia, determinazione e forza. Il segreto, in fin dei conti, è avere problemi sempre diversi.
“Immagina per un momento che qualcuno ti porti nel futuro in una stanza enorme, piena di tecnologia a te sconosciuta, e ti offrisse di imparare a operare su queste macchine avanzatissime in modo che puoi modificare istantaneamente la negatività e il dubbio in ottimismo e speranza? Come cambierebbe la tua vita?”
Comments are closed.