Nello scorrere del tempo e della nostra esistenza, si verificano momenti particolari, magari dolorosi, magari noiosi e vuoti, nei quali ci chiediamo che senso abbia la vita. Perché si muore troppo presto o troppo tardi? Perché proprio quando raggiungiamo i nostri obiettivi, cominciano problemi di salute e fastidiose difficoltà? E se morissimo prima di aver raggiunto la meta?
La mancanza di senso prende la forma dell’insoddisfazione e del disorientamento, convinti che senza una specifica aspirazione o direzione, noi stessi siam privi di consistenza. É come se il lavoro che facciamo, le passioni che non abbiamo e la routine che ripetiamo, non abbiano la scintilla, quel luccichio che viene dal cuore e che riempie la vita di significato. Se siamo certi di avere uno scopo esistenziale passiamo la vita a cercarlo, se decidiamo, invece, di esserne sprovvisti, ci deprimiamo credendo di non aver valore. Arriviamo dall’universo con il nostro bel caratterino e non sapendo bene che pesci pigliare, sperimentiamo. Proviamo danza, pallavolo e basket; poi passiamo alla pittura, alla scrittura e alla scultura. Studiamo musica e impariamo a suonare la chitarra, il violino, la batteria e il flauto. Ci mettiamo costantemente alla prova con la speranza di trovare il nostro talento, la capacità che ci contraddistinguerà e che ci permetterà di avere un ruolo ben preciso. Se abbiamo la fortuna di scoprirci talentuosi, coltiviamo la nostra predisposizione, ma in caso contrario continuiamo a provarle tutte senza alcun successo.
E se la scintilla non fosse solo questo? Se per vedere una sola stella ci stessimo perdendo la bellezza di un’intera galassia?
Siamo per natura perennemente infelici. Crediamo che ottenere il posto fisso risolverà tutti i nostri problemi. Pensiamo che chi vive in un posto paradisiaco se la passi sempre e comunque bene. Se abbiamo i soldi non abbiamo buoni rapporti familiari, se abbiamo gli affetti non abbiamo una lira, se abbiamo relazioni e soldi, ci manca la salute fisica o mentale. L’dea di fondo è che ci sia sempre di meglio rispetto a ciò che abbiamo. Una casa più bella e grande, una moglie più sexy, un fidanzato più passionale, una macchina più potente, un’occupazione più gratificante. Siamo in un circolo vizioso nel quale anche quando finalmente il sogno nel cassetto si sta avverando, ci accorgiamo che non siamo felici o che addirittura non è quello che vogliamo davvero. Camminiamo distratti da quello che ci manca, perdendo di vista la strada che stiamo percorrendo, rischiando ogni volta di inciampare e di farci male.
Ma come possiamo pensare di godere di ciò che abbiamo se siamo troppo presi da ciò che non ci appartiene?
Qui entra in gioco l’attenzione, un processo cognitivo fondamentale nella nostra vita. Se tu mi stai parlando ed io voglio ascoltarti, difficilmente scriverò messaggi al telefono o guarderò le notizie su Facebook. Dare attenzione a qualcosa o qualcuno, significa proprio concentrarsi su un focus. Posso dare attenzione a più cose insieme solo quando una delle attività è diventata automatica. Per esempio, posso guidare la macchina e ascoltare musica contemporaneamente; posso camminare e parlare nello stesso tempo. Se mangio e nel frattempo lavoro al pc, difficilmente starò assaporando pienamente il cibo. Allo stesso modo, se passeggio nella natura e penso a quello che devo fare domani o a quanto vorrei essere ricco, non riuscirò mai a percepire la bellezza del bosco, i colori delle foglie, il massaggio del vento e la brezza dell’aria; non riuscirò mai a nutrirmi di quello che sto vivendo.
Questo è il senso della vita. Non è lontano da noi, non è qualcosa di irraggiungibile, di impossibile. Il senso della vita è la vita stessa, il piacere di ciò che viviamo ogni giorno, nel buono e cattivo tempo. Possiamo avere obiettivi e utilizzare energie in quella direzione per aspirare ad una vita migliore, ma non trascuriamo la vita che abbiamo oggi, non perdiamola di vista. Il nutrimento di oggi ci renderà ricchi domani, la pienezza di oggi alimenterà l’abbondanza di domani.
Cominciate da adesso. Ovunque voi siate, fermatevi. Respirate, sentite i piedi sul terreno e la testa sulle spalle. Guardatevi attorno. Cosa vedete? Cosa sentite? Lasciate che odori, sapori, colori e suoni si manifestino a voi più chiaramente. Cosa avete tra le mani? Bene, ecco a voi il significato profondo dell’esistenza.
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